Una casa per trovare accoglienza temporanea che sia anche protezione e dalla quale poter entrare o rientrare in una vita autonoma con la dignità dei diritti: è il progetto «TO HOUSING», co-housing sociale per persone lgbt promosso dall’Associazione Quore con la collaborazione di partner pubblici e privati. La prima esperienza con queste caratteristiche in Italia non a caso nasce a Torino, città leader nelle battaglie per la conquista dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender: TO HOUSING

L’obiettivo di TO HOUSING è di a

TO HOUSING è stato pensato, insomma, per tutte e tutti coloro che vivono una condizione di doppia discriminazione – orientamento sessuale, origine etnica, età, condizione sociale – e si trovano in condizione di povertà e/o esclusione sociale. «In questa prospettiva assicurare un luogo sicuro dove poter vivere rappresenta l’occasione per intraprendere un percorso di uscita dal disagio e di inserimento socio-lavorativo», spiega Alessandro Battaglia, presidente dell’Associazione Quore, che ha curato il progetto nel corso di lunghi anni. «Il nuovo progetto - ha detto Marcello Mazzù, presidente di ATC - nasce nel complesso di edilizia agevolata ex Italgas di corso Farini, già laboratorio per l’accoglienza di persone in varia difficoltà attraverso l’affidamento degli alloggi ad associazioni».

Il progetto è realizzato da Quore con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città di Torino, di ATC – Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale e con il sostegno di IKEA, Iren, Bentley SOA, Philips, Cooperativa Di Vittorio, La Banca delle Visite e Medi.ca.

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